Ci sono luoghi che non appartengono allo spazio fisico e sfuggono alle restrizioni imposte dal tempo, secondo la più generale delle accezioni.

Un profumo di legno stagionato e sensazioni antiche, come passate in rassegna dal tempo, avvolge e sorregge gli ospiti in modo discreto, senza mai alzare il tono. Sussurrando, come si fa con le parole più importanti.

Il silenzio è ovunque. Ed è caldo, s’impregna nella pareti e negli animi, si riflette sulle ampie superfici a specchio che rivestono la boiserie. Le sale ne sono immerse, si respira intensamente, d’inverno, interrotto soltanto dal crepitare concitato del fuoco nel caminetto e dalle voci dell’Adda per le finestre. Le tende si scostano e per un attimo una luce discreta bagna gli interni, gettando appena un riflesso qui uno lì, timidamente quasi, come avesse timore di pronunciarsi e soffocare una qualche ispirazione che stia per giungere.

Accogliente d’inverno, avvolgente d’estate, quando la luce danza e ama sostare più a lungo sulle superfici, il riverbero si rifrange sulle acque docilmente, a non ferire gli occhi, si direbbe; poi fugge via, incalzato da nuovi particolari.

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Più che un locale, è una suggestione

Un tempo appartenuta ai Conti Cantalupi, che avevano i natali a Bergamo pur non rinunciando di trascorrere la bella stagione lungo la riva destra dell’Adda, la proprietà comprendeva la villa padronale e i terreni agricoli adibiti alla coltura della vite, che suggerirono il nome del locale.

Nel 1933 il passaggio di proprietà a Gina Colombo e Guglielmo Cassina, i quali, avendo ultimato il restauro imponente in due momenti, l’ultimo nei tardi anni Quaranta, consegnarono un locale di raffinatezza ed eleganza mai ostentata, sublime per la discretezza rivolta al cliente, ideale e per l’invito importante, e per il ricevimento di nozze, il meeting aziendale o una romantica cena.

La gestione del ristorante è da sempre patrimonio di famiglia. Dai tempi della prima trattoria, quando ancora si portavano le sedie fuori dal ristorante per far accomodare gli ospiti all’aperto, lungo il corso del fiume Adda.

Gli attuali proprietari, Rosella e Marino Colombo, hanno reso sempre più raffinato il ristorante offrendo un’accoglienza calda ed attenta.